del perchè

“Digitalie”
Quello che sta dietro le immagini digitali non è semplicemente luce, ma è l’indizio principale di un informazione ben più complessa, se prima nella visione di un immagine fotografica la luce serviva ad illuminare il luogo di raffigurazione adesso questo nuovo luogo di raffigurazione infinitamente smaterializzato è fatto di luce. Queste e altre differenze tendono a modificare il nostro modo di porci al cospetto delle moderne icone, non fatte dall’uomo, bensì prelevate dagli strumenti automatici. Il digitale è uno degli ultimi gradini di una scala che ha origini ben più antiche, ingloba in se tutte le precedenti innovazioni e ne introduce alcune che lo rendono unico, e tutto ciò ci riconduce al supporto. Un supporto universale capace di ospitare infinite rappresentazioni di ogni genere, suoni colori testi e immagini, una pasta fatta di numeri, un elegante quanto complesso linguaggio di rappresentazione. Nella serie in mostra non è semplicemente una fusione che si osserva ma la creazione mediante un mezzo automatico di una visione copernicanamente digitale, un’immagine nuova scollegata nel senso dai suoi addendi, un nuovo territorio da esplorare.